Letture

- LETTURA DEL MESE -

Aprile 2024

È la coltivazione della solitudine, sceglierla, che mi sta insegnando a sentire gli altri, i piú lontani e i piú vicini, a sentire come stanno, a sfiorarli con il pensiero senza prenderli mai. 

Tanti episodi violenti accadono nel bosco, diluvi e temporali che abbattono alberi vecchissimi, taglialegna che li sterminano, trattori che sfondano la terra e creano pozze che si riempiranno d'acqua e fango, cacciatori che sparano, animali che spariscono, acquattati nella paura, feriti, morti. Ma il bosco sta, colpito, ammutolito per le ferite, i traumi, le razzie, ma sta.

Dove altro potrebbe andare? Ma sta con vivezza, sta con presenza, non si distrae mai, non ha testa in cui nascondersi e staccarsi da terra, ha radici, ha linfa che pulsa, ha nascita e morte che si intrecciano, ha fantasia illimitata e geometrie precisissime e fame e sete. Gli alberi prendono le forme del vento ma anche della fame di luce, della sete d'aria e di spazio. Gli animali azzannano la vita, mordono il mondo.

Resto qui, qui è piú chiara la violenza di esistere, qui si sa scappare, rincorrersi, assaltare, fidarsi, crollare, balzare. Resto qui, c'è una grammatica piú semplice per gli ingenui.

(Chandra Candiani da 'Questo immenso non sapere.' Einaudi)


- Letture dei mesi precedenti -

Settembre 2023

"Tempo verrà in cui con esultanza saluterai te stesso arrivato alla tua porta, nel tuo proprio specchio, e ognuno sorriderà al benvenuto dell'altro, e dirà: Siedi qui. Mangia. Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo Io. Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore a se stesso, allo straniero che ti ha amato per tutta la tua vita, che hai ignorato per un altro e che ti sa a memoria. Dallo scaffale tira giù le lettere d'amore, le fotografie, le note disperate sbuccia via dallo specchio la tua immagine. Siediti. È festa: la tua vita è in tavola."

(Derek Walcott)


Dicembre 2023

"Un bambino che vive in cima a una collina, vede ogni sera, sulla cima di un'altra collina, di fronte alla sua, una casa con i vetri tutti d'oro e pensa: - Quando sarò più grande, farò fagotto, partirò il mattino presto e forse verso sera arriverò alla casa dai vetri d'oro e allora sì… Ma adesso sono troppo gracile per quel lungo cammino, aspetterò di crescere-. E passano gli anni e il bambino non smette mai di adorare da lontano la casa dai vetri d'oro e un bel giorno sente di essere abbastanza grande da poter partire. E cammina, cammina, cammina, suda sette camicie, le suole delle scarpe si fanno sottili come neve, la sua giacchetta si strappa, ma ecco che alle prime ombre della sera raggiunge la casa e… è una casa come tutte le altre, i vetri perfettamente trasparenti e incolori. Il bambino esausto e disperato, sta per lasciarsi cadere a terra, quando, come per caso, si gira verso la sua casa lontana: i vetri sono tutti d'oro."

(da Il silenzio è cosa viva di Chandra Livia Candiani)


Febbraio 2024

Ieri mi sono comportata male nel cosmo.

Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.

Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.

Inspirazione, espirazione, un passo dopo l'altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell'uscire di casa e del tornarmene a casa.

Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l'ho preso solo per uso ordinario.

Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.

Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).

Uno dopo l'altro avvenivano cambiamenti
perfino nell'ambito ristretto d'un batter d'occhio.

Su un tavolo più giovane da una mano d'un giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.

Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.

La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.

È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.

Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po' di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.

(da "Disattenzione" di Wislawa Szymborska")


Ottobre 2023

Prima del sorgere del sole si genera su questo pianeta una vibrazione speciale. Se entrate in essa coscientemente e con i sette centri attivati e connessi, questa vibrazione vi sosterrà per tutto il giorno, mettendovi in contatto, in una condizione di neutralità, con il punto più profondo che vi potete permettere. Questo consente il massimo grado di apertura alla vita e di comprensione della vita.

("La Mietitura" da Figli dell'istante, Paolo Menghi)


Gennaio 2024

In quest'ora della sera

da questo punto del mondo

Ringraziare desidero il divino
labirinto delle cause e degli effetti
per la diversità delle creature
che compongono questo universo singolare
ringraziare desidero
per l'amore, che ci fa vedere gli altri
come li vede la divinità
per il pane e il sale
per il mistero della rosa
che prodiga colore e non lo vede
per l'arte dell'amicizia
per l'ultima giornata di Socrate
per il linguaggio, che può simulare la sapienza
io ringraziare desidero
per il coraggio e la felicità degli altri

per la patria sentita nei gelsomini

e per lo splendore del fuoco
che nessun umano può guardare
senza uno stupore antico

e per il mare
che è il più vicino e il più dolce
fra tutti gli Dèi
ringraziare desidero
perché sono tornate le lucciole
e per noi
per quando siamo ardenti e leggeri
per quando siamo allegri e grati

per la bellezza delle parole
natura astratta di Dio
per la scrittura e la lettura
che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo

per la quiete della casa
per i bambini che sono
nostre divinità domestiche
per l'anima, perché se scende dal suo gradino
la terra muore
per il fatto di avere una sorella
ringraziare desidero per tutti quelli
che sono piccoli, limpidi e liberi
per l'antica arte del teatro, quando
ancora raduna i vivi e li nutre

per l'intelligenza d'amore
per il vino e il suo colore
per l'ozio con la sua attesa di niente
per la bellezza tanto antica e tanto nuova

io ringraziare desidero per le facce del mondo
che sono varie e molte sono adorabili
per quando la notte
si dorme abbracciati
per quando siamo attenti e innamorati
per l'attenzione
che è la preghiera spontanea dell'anima
per tutte le biblioteche del mondo
e per quello stare bene fra altri che leggono
per i nostri maestri immensi
per chi nei secoli ha ragionato in noi

per il bene dell'amicizia
quando si dicono cose stupide e care
per tutti i baci d'amore
per l'amore che rende impavidi
per la contentezza, l'entusiasmo, l'ebbrezza
per i morti nostri
che fanno della morte un luogo abitato.

Ringraziare desidero
perché su questa terra esiste la musica
per la mano destra e la mano sinistra
e il loro intimo accordo
per chi è indifferente alla notorietà
per i cani, per i gatti
esseri fraterni carichi di mistero
per i fiori
e la segreta vittoria che celebrano
per il silenzio e i suoi molti doni
per il silenzio che forse è la lezione più grande
per il sole, nostro antenato.

Io ringraziare desidero
per Borges
per Whitman e Francesco d'Assisi
per Hopkins, per Herbert
perché scrissero già questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e non arriverà mai all'ultimo verso
e cambia secondo gli uomini.
Ringraziare desidero
per i minuti che precedono il sonno,
per gli intimi doni che non enumero
per il sonno e la morte
quei due tesori occulti.

E infine ringraziare desidero
per la gran potenza d'antico amor
per l'amor che move il sole e l'altre stelle.
E muove tutto in noi.

(da "Le giovani parole", Mariangela Gualtieri, 2015)